Crisi
Noi, alla Casa della Pace, così come molte altre persone in tutto il mondo, constatiamo che l’umanità si trova davanti a una crisi senza precedenti per il degrado materiale e spirituale, per il dolore che ne deriva e per la complessità dei suoi fattori, che si sommano l’un l’altro a livello globale. L’inquinamento ambientale e il riscaldamento del clima distruggono la vita sulla terra, le guerre sono una realtà sempre più presente. La migrazione dalle aree colpite dal cambiamento climatico e dai conflitti è destinata a crescere e secondo stime attendibili si potrebbe arrivare entro fine secolo a miliardi di persone che dovranno lasciare la loro terra a causa di condizioni estreme.
Ma già oggi la discriminazione verso i più fragili miete vittime. Una delle cause centrali di questa situazione è un potere economico, tecnologico e politico che agisce senza tenere in alcun conto il bene comune degli esseri umani e della natura e che si sostiene anche grazie all’approvazione e a una tacita complicità, di fatto, di una vasta maggioranza.
Per ora, la risposta prevalente alla crisi ambientale è soprattutto tecnologica. Attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica, i motori elettrici, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e una tassa sulle emissioni, si spera di raggiungere la neutralità carbonica entro pochi decenni.
Le soluzioni tecnologiche, però, sono concepite in una logica di mercato e, proprio per questo, non saranno sufficienti per contrastare la distruzione dell’ambiente e lo sfruttamento dei popoli e delle classi sociali vulnerabili, dovendo soddisfare consumi che eccedono sempre di più le risorse planetarie. Il mito folle di una crescita infinita e incurante degli equilibri naturali ci sta portando, secondo le ricerche più attendibili, a un aumento di almeno 3°C entro fine secolo, con conseguenze imprevedibili e già ora, con un grado e mezzo circa di aumento, drammatiche.
Cambiamento
Insieme a una parte crescente di persone, vediamo come necessario un cambiamento sistemico radicale, a livello economico, politico e culturale, che generi giustizia e cooperazione sociale e internazionale, che tenda alla consapevolezza rispetto al pianeta, che porti a una sostanziale riduzione dei consumi e alla limitazione dell’accumulo della ricchezza nelle mani di pochi. Un cambiamento concreto che nasce dalla constatazione che la vita esiste nella relazione tra tutte le sue parti, che sono un insieme indissolubile.
Le difficoltà e le resistenze nei confronti di un tale cambiamento, però, sono così grandi e ramificate che ci si sente spesso scoraggiati e impotenti. Tuttavia, si è visto in più occasioni che movimenti nati dalla gente comune hanno avuto successo nel produrre una trasformazione sostanziale. Ci sono voci che si alzano per proporre un cambiamento umano profondo per la salvezza del nostro pianeta: voci di scienziati, come James Hansen, Naomi Oreskes, Michael Mann, Aurélien Barrau e molti altri; voci di autorità spirituali, come Papa Francesco e il Dalaï Lama, che si sono espressi in modo inequivocabile sulla questione ambientale; voci di figure di riferimento nell’attivismo per il clima, e di molteplici associazioni per i diritti dei popoli nativi e dei loro luoghi di vita, ecc.
Non c’è una via sola che può portare a un cambiamento dei modi di pensare, vivere, produrre e consumare dell’umanità. Però diverse vie complementari, forse, potranno farlo. Una combinazione di sforzi sia
collettivi che individuali: la ricerca scientifica; la pressione sui governi per ridurre la produzione di plastica, di CO2, di inquinanti chimici, di carne, di beni superflui; una cultura che ritorni alla terra, alla produzione misurata, sana, su scala umana e in armonia con la natura; lo sviluppo di nuove abitudini di vita, la scoperta che ci può essere vera pienezza e gioia nella sobrietà e nel vivere con compassione e sensibilità.
Che fare?
Casa della Pace si propone di diventare parte attiva di questo cambiamento culturale.
Negli ultimi 24 anni, Casa della Pace è stata un centro per ritiri, e in continuità con il suo spirito vorremmo ora che diventasse una fondazione. Se questo si realizzerà, la fondazione diverrà proprietaria di Casa della Pace con l’intenzione di mettere in atto iniziative che creino la fiducia, soprattutto nei giovani, che realizzare un cambiamento – personale, sociale e culturale – è possibile quando ognuno scopre intimamente la ricchezza della vita semplice, la sacralità della natura, l’abbondanza che nasce dalla condivisione e dalla collaborazione.
Il proposito è quello di partecipare a una rivoluzione ‘politica, poetica e filosofica’, come sostiene l’astrofisico Aurélien Barrau, che può cambiare la vita degli individui e, pertanto, della collettività. La crisi è prodotta dagli esseri umani, dalla nostra mente e dal nostro cuore, non solo da errori tecnici o da mancanza di conoscenza; la nostra mente e il nostro cuore devono essere parte della risposta, parte di una nuova cultura, una cultura che sta in molti modi prendendo corpo e che necessita più che mai di crescere.
Le attività che si intendono sviluppare rispondono a questo intento fondamentale:
– Informazione, con seminari, incontri, conferenze, diffusione di materiale sullo stato del pianeta e delle società e sulla possibilità di un’economia diversa da quella che sta devastando l’ambiente;
– Condivisione dei saperi e delle pratiche che sono alla base di una vita sobria, cioè senza consumi superflui, creativa e consapevole. Incontri con persone che hanno un percorso esistenziale significativo, rendendo Casa della Pace un luogo disponibile e aperto, un crocevia internazionale di idee ed esperienze;
– Esplorazione delle sorgenti della paura e della divisione insita in noi, così come della bellezza e della compassione, attraverso il silenzio, il dialogo, la consapevolezza di essere in relazione. Ci sono idee profondamente radicate che dovrebbero essere esplorate chiedendoci se sono vere. Per esempio: l’idea che colui che possiede più beni sia più felice, o che la tecnologia possa risolvere tutto, o, ancora, che le soluzioni proposte da chi ha potere economico siano le migliori.
Crediamo nel potenziale di tutti/tutte e nell’importanza della complementarità delle visioni. Le attività proposte sono incontri tra esseri umani che si pongono con serietà domande che riguardano la loro esistenza e quella delle prossime generazioni.
La consapevolezza di ciò che sta accadendo può facilmente generare sconforto e paura, ma il nostro lavoro è quello di attivare le risorse interiori per cercare nuove strade, per trovare in sé stessi, non nelle teorie di altri, la fonte dell’agire verso un cambiamento profondo. Partecipare a generare e sperimentare una cultura della condivisione, della consapevolezza di sé e della natura di cui siamo parte è un’azione concreta di cambiamento.
La Fondazione Casa della Pace intende promuovere la creazione di una comunità per la quale il bene immediato e quello delle prossime generazioni non siano separati: l’esperienza di oggi costruisce una nuova prospettiva futura. Si propone di essere un luogo internazionale, in cui sia vivo il dialogo con e tra quanti stanno camminando insieme, anche se in luoghi, con attività e con linguaggi diversi; un contesto che contribuisce a dare una risposta alle difficoltà interiori che sono causate, soprattutto tra i più giovani, dalla dimensione e dalla complessità della crisi; una ‘casa’ dove la parola partecipare acquista peso e valore.
In cammino insieme?
Noi siamo oggi un piccolo gruppo di persone di età, provenienze e professioni diverse. Creiamo un’alleanza per iscrivere Casa della Pace all’interno di un’ampia rete umana di riflessioni, ricerche e condivisioni, che dovrà diventare sempre più forte, più diffusa, più creativa per superare le sfide ambientali, politiche e sociali che abbiamo di fronte.
Abbiamo bisogno di sostegno e di amicizia perché questa nostra vocazione si realizzi: è necessario trovare i fondi per l’acquisto della casa, e perché le attività di Casa della Pace possano realizzarsi senza gravare interamente sui partecipanti. Questi dovranno a volte affrontare lunghi viaggi e molti saranno giovani e senza grandi risorse economiche: questo progetto, va ripetuto, si rivolge soprattutto ai giovani per un’alleanza inter-generazionale.
Prima di tutto, però, ed è l’intento di questa lettera, vogliamo trovare il sostegno umano, il calore, l’amicizia e l’energia che sono necessari a compiere i prossimi passi; desideriamo verificare se si tratta di un’idea che trova una risposta nel cuore di molti, o se sarà un percorso che proseguiremo comunque, con altre modalità. Ognuno di noi può partecipare a creare una direzione dell’umanità giusta e responsabile.
Questa lettera è tradotta in varie lingue e inviata a molte persone che come noi sentono la necessità di essere parte attiva di un cambiamento. Se senti una risonanza con quanto letto, puoi metterti in contatto con noi per e-mail, contact@casadellapacefoundation.eu; puoi offrire la tua partecipazione a questo progetto, offrire una donazione o condividere questa lettera con chi senti possa essere interessato a partecipare o ad aiutarci. Saremo grati per ogni risposta e per ogni condivisione.
Approfondimenti e dettagli saranno disponibili per chi risponde. Un caro saluto, con amicizia e fiducia
Santi, Sephora, Daniela, Giacomo, Paola, Suhan, Nicoletta